Olio
Nella zona tutti (o quasi) posseggono almeno poche piante di ulivo per provvedere alla propria riserva di olio annuale. In passato, esso veniva estratto nel frantoio a pietra, azionato da forza animale (asini e buoi) mentre ora il compito è affidato ai frantoi più moderni. La qualità, in ogni caso, è molto buona dal momento che tutto il processo di produzione è curato nei minimi dettagli affinché si possa ottenere il risultato migliore. Le qualità più diffuse nella zona sono il Geracese e il Caloré.
Vino
La sua produzione è prevalentemente familiare perciò è molto rara l’aggiunta di conservanti chimici. Il risultato è un ottimo prodotto di cui si può percepire tutta la sua genuinità e bontà. Le qualità più diffuse sono l’uva greca e malvasia. Per quanto riguarda l’uva da tavola invece, si ha un particolare occhio di riguardo per lo zibibbo, dal sapore molto dolce e particolare.
Agrumi
Anche per quanto riguarda gli agrumi, la loro produzione è molto diffusa anche se sempre a livello di sussistenza individuale. In particolare sono molto diffuse le arance, usate in prevalenza per spremute, ma anche limoni e mandarini.
Latte e derivati
Da sempre presente sul territorio è la produzione di latte da ovini e bovini, anche se quest’ultimo sta gradualmente scomparendo. La mungitura di latte ovino continua invece ad avere una discreta diffusione, ovviamente a livello familiare. Un tempo la produzione di latte era molto importante poiché era un’importante fonte di nutrienti, in mancanza d’altro. Oggigiorno è invece prevalentemente un “hobby” praticato da chi vuole da un lato continuare la tradizione, dall’altro non vuole smettere di gustare sapori unici e ricercati.
Ulivo Bianco del crisma
Una sezione a parte è degnamente dedicata all’ulivo bianco del crisma (Leucocarpa). Si tratta di una pianta molto rara nella zona ma che in passato era famosa, soprattutto nel periodo della dominazione bizantina, dal momento che veniva usata per produrre il Crisma, l’olio usato durante le celebrazioni eucaristiche. La sua particolarità è la dolcissima fragranza che emana che, insieme al colore avorio del frutto, contribuisce a rendere unica questa pianta. Un esemplare è consegnato in Vaticano, alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI, dal presidente dell'Arpacal Marisa Fagà e dal commissario Sabrina Santagati.